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Smaltimento amianto a Bologna a norma di legge e in sicurezza

A volte può capitare di assistere all’avvio di un cantiere e vedere le ruspe che spostano terra con solerzia ma, dopo poco tempo, i lavori si interrompono e tutto resta bloccato. Cosa sarà successo?

Purtroppo gli scavi hanno riportato alla luce dei rifiuti contenenti amianto che sono stati sotterrati invece di essere smaltiti nel modo corretto e il cantiere dovrà restare in stallo finché tutta l’area non sarà bonificata.

Il ritrovamento di amianto da smaltire è un imprevisto che porta con sé una cascata di costi inaspettati.

Smaltimento amianto e salute pubblica

L’abbandono di rifiuti pericolosi è un fatto molto grave che evidenzia come il pericolo di un materiale come l’amianto sia sottovalutato.

La salute pubblica e la salubrità dell’ambiente riguardano tutti e chiunque faccia azioni del genere mette in pericolo se stesso e gli altri, persone, animali, territorio.

Eppure nessuno può negare di non sapere che l’amianto è un vero e proprio killer. Resta in silenzio per anni e poi all’improvviso miete le proprie vittime con malattie terribili e incurabili.

La sua diffusione si è protratta per più di un secolo e in alcuni Paesi, purtroppo, è ancora in uso, complice il basso costo di produzione.

Il fibrocemento, più noto come Eternit, lo si ritrova tutt’oggi soprattutto come materiale di copertura di tetti perché è leggero, resistente e ignifugo. Ottime caratteristiche se si evita di pensare alle conseguenze che ha avuto sulla salute…

Lo smaltimento dell’amianto è l’ultimo step di un percorso corretto che va fatto seguendo con scrupolo la normativa, illustrata nel Piano Amianto Regionale dell’Emilia Romagna.

Come procedere per il corretto smaltimento dell’amianto

Prima di tutto bisogna accertarsi che il materiale da prendere in considerazione contenga davvero fibre di asbesto, in caso ci fossero dubbi va fatto analizzare in un laboratorio specializzato.

Dopodiché occorre produrre un Piano di lavoro e comunicarlo all’Asl di riferimento o agli enti preposti per la zona.

Se l’intervento contempla la rimozione del materiale esso deve essere eseguito con precisione, attenendosi alle indicazioni di legge.

Infatti, ci sono norme specifiche che mettono in primo piano la salvaguardia della salute delle persone impiegate in questo tipo di lavoro per limitare al massimo la loro esposizione all’amianto.

Tutto il prodotto rimosso deve essere chiuso in modo efficace al fine di non disperdere alcun frammento e portato nelle discariche adibite per legge al suo mantenimento in stoccaggio.

Tutte queste fasi compongono una filiera che prende il via dal materiale pericoloso ancora in circolo nell’ambiente e arriva allo stesso insacchettato e sotto controllo in discarica.

Al momento in Italia non ci sono alternative per lo smaltimento dell’amianto, è però interessante guardare oltre confine ad altri Paesi come la Germania, dove i rifiuti contenenti amianto vengono riciclati dopo che hanno subito un procedimento per renderli inerti.

Nell’attesa che anche nel nostro Paese si superi lo stallo del confino in discarica, è di assoluta importanza che il processo di dismissione di tutto ciò che contiene amianto venga eseguito da professionisti seri e affidabili.

Vivarelli costruzioni è un’azienda con un’ampia esperienza nell’ambito dello smaltimento amianto a Bologna e provincia.

Da anni opera nel settore occupandosi di tutte le sfaccettature del problema, da quello burocratico a quello operativo. I propri tecnici sono precisi e competenti, capaci di assistere il cliente rispondendo a dubbi e incertezze con adeguata preparazione.

Chi può intervenire per la bonifica amianto a Bologna

Non è il caso di correre rischi e affidarsi a chicchessia, non tutti possono intervenire sull’amianto.

L’elenco degli aziende autorizzate allo smaltimento dell’amianto a Bologna e provincia è disponibile presso la Camera di Commercio.

Pensare di aggirare la Legge abbandonando rifiuti così nocivi con la convinzione di aver risparmiato i propri soldi è un’illusione. Sono previste multe molto severe a riguardo!

E se anche si riuscisse a farla franca occorre pensare che i costi di rimozione e bonifica del territorio ricadono sulla collettività cioè su tutti, anche sui furbi che giocano sulla salute delle persone per trenta denari.

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