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Guida agli impianti di contabilizzazione del calore

contabilizzazione del caloreCon la pubblicazione ufficiale del decreto legislativo n° 102, del 04 luglio del 2014, è entrato in vigore il regolamento che obbliga le abitazioni con riscaldamento centralizzato a dotarsi di impianto di contabilizzazione del calore, per fare in modo che ci sia equilibrio tra spese e consumo tra tutti i condòmini. I tipi di contabilizzatori si dividono in due categorie, a seconda della datazione dell’edificio.

Il primo tipo è l’impianto a distribuzione verticale o a colonne montanti, che va bene per gli edifici costruiti fino al 1975.
Invece, il secondo tipo riguarda l’impianto di distribuzione orizzontale (a collettori), indicato per le costruzioni più recenti.

Per gli impianti a colonne montanti si utilizzano dei ripartitori, ossia dispositivi posti su ogni corpo riscaldante e che leggono la temperatura all’interno dell’ambiente e del radiatore. Grazie a un sistema elettronico, sono in grado di calcolare il consumo di tutti i radiatori, che arriva direttamente via radio alla ditta che ha installato gli impianti di contabilizzazione, a cui vengono anche segnalati eventuali guasti. In questo modo si riducono sprechi anche grazie all’abbinamento di valvole termostatiche ai ripartitori (oppure elettroniche, che, oltre alla temperatura, possono regolare anche gli orari, con ulteriore riduzione di sprechi), che differenziano la temperatura da ambiente ad ambiente, permettendo, quindi, la giusta contabilizzazione del calore. Continua a leggere

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